Storicamente il bisogno di parcheggi è sempre stato affrontato dal lato dell’offerta, cioè richiedendo a chi progetta nuovi insediamenti di fornire un numero “adeguato” di posti auto a servizio degli edifici che vuole costruire. Questo si traduce nei regolamenti edilizi delle città nei requisiti minimi di parcheggio, che vengono presentati come uno strumento che risolve o quanto meno attenua il problema della congestione su strada. In realtà non è così in quanto nel lungo periodo la destinazione a parcheggio di vaste superfici di costruito favorisce gli spostamenti automobilistici a scapito di quelli con forme di mobilità più sostenibili.
A Ciudad de Mexico l’anno scorso è stata apportata una radicale riforma dei regolamenti edilizi che ribalta completamente questa visione; dal blog di Paul Barter “Reinventing Parking” riportiamo questo breve post introduttivo all’intervista di Paul ad Andres Sanudo, uno degli artefici di questa rivoluzione messicana della sosta. L’intervista è disponibile in podcast su RP (in inglese) oppure scaricabile in formato epub o pdf (adattata e tradotta in italiano). Continua a leggere Come Ciudad de Mexico ha abolito i requisiti minimi di parcheggio.