Negli ultimi anni abbiamo assistito all’avvio di numerosi ed eterogenei servizi di bike sharing in molte città europee. Partiti grazie all’entusiasmo di pochi e con un’offerta a bassissimo contenuto tecnologico questi progetti si sono sivluppati seguendo due strade: da una parte sistemi con tecnologie d’avanguardia che impiegando migliaia di biciclette e sostenuti da corposi finanziamenti; dall’altra sistemi piccoli e più economici con tassi di utilizzo più bassi.
Comunque sia il bike sharing è una realtà molto recente e per questo finora non era disponibile molta letteratura che parlasse della fattibilità dei diversi sistemi di bike sharing in diversi contesti. Il manuale OBIS analizza nel dettaglio cifre e dati dei bike sharing di tutta Europa. Le caratteristiche come la tecnologia, le dimensioni, la progettazione del servizio vengono analizzate in contemporanea a fattori esterni propri delle città che lo hanno adottato. Infine il manuale fornisce un’ampia assistenza per quanto riguarda tutti e tre gli stadi del ciclo di vita di un servizio di bike sharing: progettazione, implementazione e ottimizzazione. Il manuale è uno strumento utile per le autorità pubbliche sia locali che regionali e nazionali che si occupano di mobilità, per i gestori dei servizi e per tutti coloro che vi sono più o meno direttamente coinvolti (come fornitori di arredo urbano, compagnie pubblicitarie, gestori dei parcheggi), per le compagnie di trasporto pubblico, per i ciclisti e per i pianificatori urbani.
Fonte: Velomondial
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OBIS (Optimising Bike Sharing in European Cities) è il risultato dello sviluppo tumultuoso dei bike sharing nelle città Europee, in particolare Vélib a Parigi e Bicing a Barcellona. Finanziato dall’Unione Europea il progetto ha consentito ai 16 partner di nove paesi di valutare i servizi di Bike Sharing di tutta Europa. Il progetto è partito nel settembre 2008 e si è concluso tre anni dopo, nell’agosto dell’anno scorso.